Tommasino
Angela Maria ,
insegnante
a T.I. in servizio
presso
la scuola primaria di
San
Rufo Cap (SA) -I.C. Sant'Arsenio SA
angelamaria.tommasino@istruzione.it
cell.
3473004048
Via
Mazzini 90
84030
San Rufo SA
Centro studi per la
scuola pubblica”
sabato 25 febbraio 2012
www.cespbo.it
sabato 25 febbraio 2012
www.cespbo.it
Bologna
– Sabato 25 Febbraio 2012
Didattica resistente:
ora e sempre resilienza!
La didattica sotto assedio nella scuola primaria
e le idee per contrastare l'arretramento.
TITOLO DELL’ATTIVITA’ - Tra Scilla e Cariddi: le
sirene tecnologiche e la didattica.
La lettura e la produzione di testi di vario tipo nella scuola primaria costituiscono
uno dei principali obiettivi di apprendimento proposti dalle indicazioni
nazionali vigenti, ma le criticità operative spesso vanificano tale proposito.
Gli insegnanti lamentano un arretramento delle capacità linguistiche degli allievi
ogni volta che una generazione scolastica si avvicenda a quella precedente: si
rilevano un linguaggio povero e contratto, la difficoltà ad organizzare un
discorso di senso compiuto, una scrittura vuota di contenuti, pensieri ed
emozioni, oltre che incomprensibile e piena di errori/orrori. Addirittura si
nota la rinuncia a leggere e a comunicare verbalmente. E’ una deriva che va
fermata. Occorre costruire nuove strategie didattiche per ridare al linguaggio
verbale la sua insostituibile funzione comunicativa e riflessiva che lo pone in
posizione di interdipendenza con il pensiero.
IPOTESI DI SOLUZIONE
Si è passati dalla costruzione individuale
della cultura con l’utilizzazione prevalente del linguaggio verbale che
comportava procedimenti conoscitivi logico-sequenziali unidirezionali, basati
su nessi di causalità e cronologicità, ad un apprendimento multimediale
caratterizzato da flash aperti con videate successive, con informazioni in
linguaggio verbale, sonoro e visivo (immagini o filmati) simultanei, con
fenomeni di abbagliamento che rendono faticoso stabilire nessi logici tra i
dati percepiti.
L’acquisizione della conoscenza diventa
un “navigare” in un mare di stimoli informatici che rende difficoltose la
strutturazione della conoscenza e la connessione logica dei diversi segmenti
conoscitivi.
L’apprendimento abbandona la
tradizionale sequenzialità per configurarsi come una struttura a semilattice,
con informazioni puntiformi che costituiscono i punti di interconnessione della
rete.
Si evincono due considerazioni: la
multimedialità è un fenomeno inarrestabile col quale, volenti o no, bisogna
fare i conti attrezzandosi per comprendere, gestire ed orientare i nuovi
modelli di apprendimento; essa attualmente costituisce a volte un abbagliamento
collettivo che ci può allontanare dalla cultura, ma dovrà diventare un ambiente
cognitivo che facilita e migliora l’apprendimento.
PROPOSTA DI ATTIVITA’
La “lezione” multimediale dovrà essere accuratamente preparata
dall’insegnante che dovrà presentare l’argomento di studio, selezionare gli
oggetti multimediali da utilizzare (filmati, immagini, suoni, testi),
raccordarsi con i docenti delle altre discipline che devono trattare lo stesso
argomento, conoscere la sitografia dell’argomento per eventuali ricerche nella
rete web durante la “lezione”, gestire la rete didattica del laboratorio in cui
si lavora interagendo individualmente o collettivamente, personalmente o via
computer con gli allievi facendoli esprimere con un’ampia varietà di linguaggi,
interagire online con altri soggetti eventualmente coinvolti, concludere la
“lezione” sintetizzando il lavoro svolto e illustrando le finalità e i
risultati raggiunti. Rispetto alla lezione tradizionale il ruolo
dell’insegnante si modifica, ma non viene sminuito. Egli continua a stimolare
gli allievi nella costruzione del sapere, ma utilizza strumenti di trasmissione
molto più potenti della sola parola (che pure continua a rivestire un ruolo
fondamentale), va ad incontrare i diversi stili di apprendimento dei giovani,
ottimizza l’utilizzazione delle capacità di apprendimento degli allievi. La
“lezione” diventa simile a delle trasmissioni televisive di divulgazione
culturale di largo successo, con il fattore umano al centro della scena e
l’operatore – docente che conferisce struttura e senso al fluire delle
informazioni.
Ma il problema di partenza non era la lettura e la produzione di testi di
vario tipo nella scuola primaria ? E perché ho parlato di tutt’altro? Ma
veramente ho parlato di tutt’altro ???
TECNOLOGIA
·
L’e-book: è leggero, maneggevole, si porta
dappertutto, può contenere diverse migliaia di volumi digitali, senza
retroilluminazione va incontro alle attitudini dei ragazzi che preferiscono
ormai leggere da uno schermo e non da un libro di carta. I prezzi stanno
scendendo e risolve anche il problema del peso degli zaini.
·
La videoscrittura: chi elabora un testo
scrivendo con la penna compie uno sforzo di riflessione iniziale cercando di
mettere a fuoco i punti da trattare, la loro strutturazione, i contenuti da
inserire, i passaggi da evidenziare; chi scrive al computer riflette mentre
scrive, tanto gli errori si correggono senza lasciare traccia, le parti si
spostano col taglia e incolla e si possono sempre inserire cose omesse.
·
La LIM, il videoproiettore, il computer: la
triade tecnologica indispensabile.
·
Internet: tutto il sapere a portata di … mouse,
ma attenti all’affidabilità delle fonti.
·
La rete didattica: una quantità di funzioni per
interloquire con la classe (lavagna distribuita, gestione gruppi, insegnamento
individuale o di gruppo, allievo che spiega alla classe, richiesta d’aiuto,
ecc.).
Data 20 gennaio 2012
(Angela Maria Tommasino
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