sabato 10 gennaio 2015

INDIRE -Firenze 30 novembre 2011 Decreto n° 260

 “Selezione pubblica per l’individuazione di autori con comprovata specializzazione nell’ambito delle Tecnologie per la Didattica per la realizzazione di contributi didattici finanziati dai Progetti: DIDATEC Corso base (D-5-FSE-2010-1) e DIDATEC Corso avanzato (D-5-FSE-2010-2); Le Tecnologie per la Didattica Corso 1-Progetto per la produzione di materiali didattici (D-5–FSE 2009-4) e Le Tecnologie per la Didattica Corso 2-Progetto per la produzione di materiali (D-5-FSE 2009-2)”



 I CONTRIBUTO: “ICT e didattica della lingua italiana” relativo alla scuola primaria (corso base). Abstract inerente l’argomento “ICT e didattica della lingua italiana” relativo alla scuola primaria (corso base). TITOLO DELL’ATTIVITA’ - Tra Scilla e Cariddi: le sirene tecnologiche e la didattica. OBIETTIVI FORMATIVI PREVISTI PER I CORSISTI • Conoscere gli stili di apprendimento dei nativi digitali. • Conoscere le opportunità di insegnamento e le strategie operative offerte dalla didattica multimediale, laboratoriale e per competenze. • Conoscere e saper usare i principali software didattici e di produttività. • Saper usare una rete didattica per la gestione di una classe. • Saper ricercare nella rete web materiali didattici plurivalenti. • Sapere progettare e condurre una lezione con l’ausilio della didattica multimediale.
 PROBLEMA DI PARTENZA La lettura e la produzione di testi di vario tipo nella scuola primaria costituiscono uno dei principali obiettivi di apprendimento proposti dalle indicazioni nazionali vigenti, ma le criticità operative spesso vanificano tale proposito. Gli insegnanti lamentano un arretramento delle capacità linguistiche degli allievi ogni volta che una generazione scolastica si avvicenda a quella precedente: si rilevano un linguaggio povero e contratto, la difficoltà ad organizzare un discorso di senso compiuto, una scrittura vuota di contenuti, pensieri ed emozioni, oltre che incomprensibile e piena di errori/orrori. Addirittura si nota la rinuncia a leggere e a comunicare verbalmente. E’ una deriva che va fermata. Occorre costruire nuove strategie didattiche per ridare al linguaggio verbale la sua insostituibile funzione comunicativa e riflessiva che lo pone in posizione di interdipendenza con il pensiero.
 IPOTESI DI SOLUZIONE Si è passati dalla costruzione individuale della cultura con l’utilizzazione prevalente del linguaggio verbale che comportava procedimenti conoscitivi logico-sequenziali unidirezionali, basati su nessi di causalità e cronologicità, ad un apprendimento multimediale caratterizzato da flash aperti con videate successive, con informazioni in linguaggio verbale, sonoro e visivo (immagini o filmati) simultanei, con fenomeni di abbagliamento che rendono faticoso stabilire nessi logici tra i dati percepiti. L’acquisizione della conoscenza diventa un “navigare” in un mare di stimoli informatici che rende difficoltose la strutturazione della conoscenza e la connessione logica dei diversi segmenti conoscitivi. L’apprendimento abbandona la tradizionale sequenzialità per configurarsi come una struttura a semilattice, con informazioni puntiformi che costituiscono i punti di interconnessione della rete. Si evincono due considerazioni: la multimedialità è un fenomeno inarrestabile col quale, volenti o no, bisogna fare i conti attrezzandosi per comprendere, gestire ed orientare i nuovi modelli di apprendimento; essa attualmente costituisce a volte un abbagliamento collettivo che ci può allontanare dalla cultura, ma dovrà diventare un ambiente cognitivo che facilita e migliora l’apprendimento. PROPOSTA DI ATTIVITA’ La “lezione” multimediale dovrà essere accuratamente preparata dall’insegnante che dovrà presentare l’argomento di studio, selezionare gli oggetti multimediali da utilizzare (filmati, immagini, suoni, testi), raccordarsi con i docenti delle altre discipline che devono trattare lo stesso argomento, conoscere la sitografia dell’argomento per eventuali ricerche nella rete web durante la “lezione”, gestire la rete didattica del laboratorio in cui si lavora interagendo individualmente o collettivamente, personalmente o via computer con gli allievi facendoli esprimere con un’ampia varietà di linguaggi, interagire online con altri soggetti eventualmente coinvolti, concludere la “lezione” sintetizzando il lavoro svolto e illustrando le finalità e i risultati raggiunti. Rispetto alla lezione tradizionale il ruolo dell’insegnante si modifica, ma non viene sminuito. Egli continua a stimolare gli allievi nella costruzione del sapere, ma utilizza strumenti di trasmissione molto più potenti della sola parola (che pure continua a rivestire un ruolo fondamentale), va ad incontrare i diversi stili di apprendimento dei giovani, ottimizza l’utilizzazione delle capacità di apprendimento degli allievi. La “lezione” diventa simile a delle trasmissioni televisive di divulgazione culturale di largo successo, con il fattore umano al centro della scena e l’operatore – docente che conferisce struttura e senso al fluire delle informazioni. Ma il problema di partenza non era la lettura e la produzione di testi di vario tipo nella scuola primaria ? E perché ho parlato di tutt’altro? Ma veramente ho parlato di tutt’altro ???
 TECNOLOGIA • L’e-book: è leggero, maneggevole, si porta dappertutto, può contenere diverse migliaia di volumi digitali, senza retroilluminazione va incontro alle attitudini dei ragazzi che preferiscono ormai leggere da uno schermo e non da un libro di carta. I prezzi stanno scendendo e risolve anche il problema del peso degli zaini. • La videoscrittura: chi elabora un testo scrivendo con la penna compie uno sforzo di riflessione iniziale cercando di mettere a fuoco i punti da trattare, la loro strutturazione, i contenuti da inserire, i passaggi da evidenziare; chi scrive al computer riflette mentre scrive, tanto gli errori si correggono senza lasciare traccia, le parti si spostano col taglia e incolla e si possono sempre inserire cose omesse. • La LIM, il videoproiettore, il computer: la triade tecnologica indispensabile. • Internet: tutto il sapere a portata di … mouse, ma attenti all’affidabilità delle fonti. • La rete didattica: una quantità di funzioni per interloquire con la classe (lavagna distribuita, gestione gruppi, insegnamento individuale o di gruppo, allievo che spiega alla classe, richiesta d’aiuto, ecc.).  La candidata (Angela Maria Tommasino)

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