lunedì 7 aprile 2014

...E la Preside non si degnava di una risposta.


RIFLESSIONI

 

Nei contenuti didattici del corso Didatec avanzato  è compreso il materiale di studio: La scuola e ITC.

Alla pagina 9 il materiale di studio La scuola e ITC recita: Il paradigma su cui si basa l’intero piano di scuola digitale puo essere sintetizzato nella massima “portare il laboratorio in classe e non la classe in laboratorio.”

A RIGUARDO DI Ciò

Voglio raccontarvi un fatto di cronaca che mi è successo a scuola l’anno scorso a.s. 2012-2013

Io sottoscritta Tommasino Angela Maria  insegnante di scuola primaria a T. I. su posto comune in servizio  nel plesso di San Rufo cap. negli anni scorsi ho sperimentato  e messo a regime una metodologia di insegnamento basata sulla didattica multimediale. Le attività didattiche vengono svolte con l’ausilio delle tecnologie informatiche utilizzate con frequenza giornaliera in tutte le discipline insegnate da me. Propongo agli alunni immagini, testi, filmati e files audio preventivamente selezionati, che entrano a far parte della lezione giornaliera insieme a tutte le attività didattiche tradizionali. Gli alunni si sono sempre mostrati interessati ed attenti, pienamente coinvolti ed impegnati nelle attività didattico – educative loro proposte. La didattica multimediale viene incontro ai loro stili cognitivi di nativi digitali, che apprendono non solo in modo verbale, ma con la percezione plurisensoriale dei fenomeni e della conoscenza. Si tratta di un tipo di didattica che, pur senza i tablet, è molto simile al quella propugnata dal Sig. Ministro dell’Istruzione.

Non potendo disporre di una LIM, che è la strumentazione più adatta per attuare tali percorsi formativi, ho sempre usato una postazione multimediale posizionata nell’aula della classe I  (computer non usato da altri colleghi, perché altrimenti non mi sarei permessa di utilizzare in modo esclusivo un sussidio destinato a tutta la scuola).Nella metodologia utilizzata usavo frequentemente anche uno stereo ed una seconda cattedra per il duttile spazio di lavoro che offriva.   

Questa metodologia di insegnamento ha dato ottimi risultati didattico – educativi, come risulta dall’apprezzamento costante manifestato dai genitori degli alunni e dalle votazioni riportate dagli allievi, alcuni dei quali già nel primo quadrimestre hanno raggiunto livelli eccellenti attestati dal conseguimento di votazioni di 9/10 e di 10/10.

Alla ripresa del servizio in data 02 aprile , dopo un periodo di assenza, ho constatato che la strumentazione informatica e gli altri sussidi che normalmente usavo non erano più presenti nell’aula della classe I. Ovviamente la collega che mi aveva sostituito, nell’ambito della propria libertà di insegnamento ed in piena autonomia, avendone tutte le facoltà, aveva probabilmente ritenuto di non avere bisogno di tale strumentazione, che attualmente è depositata in un locale della scuola. Ho ripreso le attività didattiche senza la strumentazione preesistente, ma dopo pochi giorni ho dovuto constatare che gli alunni lavoravano con meno coinvolgimento e soprattutto con risultati inferiori a quelli precedenti.Ancor di più ho dovuto constatare che a far spostare la strumentazione durante la mia assenza era stata la Preside

Al fine di poter continuare l’azione didattico - formativa sopra descritta e far risaltare al meglio le attitudini e le capacità dei bambini, chiedevo  alla Preside di poter disporre dei sussidi didattici a ciò indispensabili e chiedevo di poter disporre nell’aula della classe I della strumentazione multimediale, dello stereo e di una seconda cattedra che ho già usato negli anni scorsi e nel primo quadrimestre dell’anno scolastico in corso, considerando anche che tali sussidi non vengono usati da altri colleghi. Fiduciosa in un favorevole accoglimento della presente richiesta, porgevo distinti saluti.

E la Preside?

 

 La preside non si degnava di una risposta.

 

                                                                                                                        

                                                                                                          (Ins. Angela Maria Tommasino)

 

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